Il mercato di gennaio sarà il termometro delle ambizioni scudetto. Muriel-Beto: indicazioni specifiche sull’attaccante. Il silenzio assordante sui rinnovi
Dall’eremo della quarantena si possono analizzare più lucidamente molti fattori riguardanti l’imminente finestra di mercato di gennaio, nel corso della quale il Milan dovrebbe intervenire per rendere ancora più forte la rosa e provare a puntare a vincere lo scudetto. Sempre che questo obiettivo, che squadra e staff tecnico hanno, sia sulla stessa linea di altre aree del club. Mai come in questa stagione c’è la possibilità di andare a contendere il titolo all’Inter che ha preso ben undici punti al Milan negli ultimi due mesi. Un’enormità, dovuta ad una rosa qualitativamente più lunga e da una salute fisica invidiabile dei suoi calciatori. Senza l’infortunio di Kjaer, come vi avevo già raccontato su queste colonne, i rossoneri non sarebbero intervenuti sul mercato perché si ritiene che la rosa, al netto di qualche uscita come quella di Conti e forse Castillejo, sia competitiva in ogni reparto. Risposta sbagliata, perché le seconde e le terze linee hanno dimostrato il contrario. Non basta essere numericamente a posto per essere competitivi nello stato d’emergenza e qui sono emersi i difetti delle scelte fatte in estate. Ci sarebbe un mese di tempo per intervenire, per provare ad alzare il livello, ma i cordoni della borsa sono chiusi. È errato pensare che la plusvalenza fatta dalla vendita di Casa Milan sia un boost per il mercato. Quei 20 milioni di profitto sono finiti dritti nel risanamento dei conti della società. Quindi niente illusioni. Però sarebbe un peccato, un vero peccato, se non si completasse la rosa a disposizione di Pioli con quei tre tasselli che servirebbero ovvero: un centrale difensivo, un centrocampista centrale e una prima punta.
Il profilo ideale per strutturare un dopo Simon Kjaer è quello di Sven Botman del Lille. Inutile star qui a sottolineare come il ragazzo piaccia a Maldini e Massara così come Bremer, ma servono fatti concreti, serve mettere sul piatto soldi veri (quelli che la proprietà del Milan ha, non come altri…) per dare un segnale forte a tutti. È anche ora di finirla di alimentare le voci sullo scambio tra Bremer e Pobega. Il Milan non ha intenzione di usare Tommaso come merce di scambio, tornerà alla base in estate e servirà alla squadra visto che è un calciatore formato nel club. In più arriverà dopo un anno di formazione e maturazione con Juric e i frutti si stanno già vedendo. I giorni attorno a Natale hanno prodotto i nomi di Luis Muriel e Beto per l’attacco. Magari volesse il bambinello. Anche qui è tutta questione di ambizione. L’Atalanta ha speso 20 e passa milioni per prendere Boga a testimonianza che il mercato lo si può fare se serve ad arrivare all’obiettivo. Ecco, Muriel – con conseguente uscita di Pellegri – o Beto sarebbero giocatori ideali per il 4-2-3-1 di Pioli. Il perché è molto semplice: sono calciatori che sanno attaccare la profondità, che sanno aprire gli spazi per i compagni ma sanno anche giocarci insieme oltre a segnare. Ovvero quanto visto senza Ibrahimovic e Giroud quando Rebic faceva la prima punta.
Per settimane vi abbiamo raccontato dei passi in avanti fatti dal Milan nelle trattative per i rinnovi di contratto di Leao, Theo Hernandez e Bennacer. Ma dagli ultimi aggiornamenti, se non qualche “si va avanti” non è arrivato. Possibile? Possibile che si debba faticare, ancora, per prolungare contratti di calciatori che vogliono rimanere al Milan? Kessie è ormai andato, per lui c’è la Premier League nel suo futuro, ma servono segnali tangibili di ciò che si vuole essere davvero.